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venerdì, 13 marzo 2020
CORONAVIRUS: CHE DEVE FARE L’EDILIZIA? OCCORRONO INDICAZIONI UNIFORMI SU COME COMPORTARSI E MISURE STRAORDINARIE PER SUPERARE L’EMERGENZA
L’ACEM-ANCE Molise segnala la situazione di incertezza e confusione su cosa devono fare le imprese in questa emergenza e la necessità di un’indicazione chiara e precisa per garantire uniformità di comportamenti ed evitare decisioni prese da ciascuno di propria iniziativa che contribuiscono ad aggravare ancor di più la situazione di difficoltà sia nell’ambito degli appalti pubblici che dell’edilizia privata.
 
In tali sensi, l’Associazione degli edili molisani, aderente ad ANCE Nazionale/Confindustria, ha inoltrato una nota al Presidente della Giunta Regionale del Molise ed all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, nella quale per agevolare e contrastare in maniera incisiva il Covid19 chiede direttive precise  in maniera da uniformare le diverse situazioni nella gestione dei cantieri in corso, anche eventualmente attraverso la sospensione degli stessi.
 
L’ACEM-ANCE Molise a nome dell’intero settore, pur dichiarandosi disponibile a dare il suo   contributo per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini, obiettivi del tutto prioritari, chiede tuttavia l’adozione di misure straordinarie a sostegno di imprese e lavoratori, affinché all’emergenza sanitaria non si aggiunga un’emergenza economica.
 
Conformemente a quanto richiesto dall’ANCE Nazionale al Governo, anche l’ACEM-ANCE Molise ritiene prioritari i seguenti interventi per salvare il comparto: 1) ampliare i limiti e le possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore; 2)  sospendere tutti gli adempimenti e versamenti tributari, previdenziali e assistenziali in scadenza, 3) garantire liquidità alle imprese con una moratoria effettiva di tutti i debiti, 4) ove sia possibile proseguire le attività in piena sicurezza e comunque assicurando l’ordinato svolgimento dei lavori, garantire pagamenti con immediatezza e non con i consueti ritardi.
 
Campobasso, 12 marzo 2020
Prot. n. 95